Reggio Emilia (Zona stazione) – In piazza Domenica Secchi l’installazione “REagire”: un nuovo elemento di qualità urbana e creatività la cui realizzazione ha favorito anche il reinserimento sociale e l’inclusione.

REagire è un progetto per restituire protagonismo a persone e luoghi marginalizzati. Nato dall’idea di voler sperimentare nuove vie per costruire inclusione sociale tramite il design, cerca di ripensare e riprogettare le interazioni sociali.

REagire è il risultato di un percorso di co-progettazione tra le due laureande della Facoltà di Design e Arti della Libera Università di Bolzano Maria Naomi Galavotti e Martina Ranedda, l’Assessorato alla Sicurezza del Comune di Reggio Emilia e l’Atelier Paradise Street di via Paradisi, un laboratorio in cui le persone seguite dal Servizio dipendenze patologiche della città (SerT) vengono coinvolte in attività creative e formative.

Naomi e Martina per alcuni mesi hanno affiancato gli educatori, con lo scopo di pensare un progetto che potesse coinvolgere le persone frequentanti l’atelier, rendendole parte attiva e protagoniste della progettazione. Questo per cercare di riattivare le capacità creative degli utenti del laboratorio, al fine di far nascere in loro una nuova consapevolezza di sé e del loro potenziale, attraverso un lavoro di progettazione strutturato.

Il percorso di co-progettazione si è articolato in diverse fasi: dalla definizione del concept alla scelta della direzione ideale da intraprendere; dall’analisi dello spazio allo studio delle forme; dal recupero dei materiali alla stesura dei pensieri.

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Il risultato di questa collaborazione è infatti un intervento urbano; un’installazione che parla di rifiuto, capace di incarnare e di trasmettere alla cittadinanza una tematica delicata come quella della marginalizzazione sociale.

L’intervento urbano consiste nell’installazione di tre sedute e un leggio.

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Le sedute, in linea con quelle già presenti nella piazza, sono state pensate e posizionate lontane una dall’altra per far provare al fruitore l’esperienza della solitudine nata dall’emarginazione. L’esperienza della sosta solitaria è accompagnata da frasi leggibili sul prolungamento a terra della seduta.

La paura costruisce muri che ci impediscono di scoprire l’altro nella sua umanità.

Chi marginalizza lascia un pezzo di se stesso nel vuoto.

Se comprendere è difficile, conoscere è necessario.

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Queste le tre frasi pensate dagli utenti dell’atelier per accompagnare e fornire una chiave di lettura dell’installazione ai passanti. Significativo è anche lo slogan scelto e inciso dietro ogni seduta: “Il rifiuto non è un male necessario”, certamente un omaggio al Professor La Cecla. L’installazione si completa con il leggio, che contiene la spiegazione del progetto.

I manufatti pensati e progettati insieme a Maria Naomi Galavotti e Martina Ranedda sono stati realizzati grazie alla collaborazione di aziende del territorio che hanno creduto nel progetto e messo a disposizione materiali di scarto e manodopera: Ugolotti Eolo snc, Donelli Dimaf, Gpm Project srl, Carpenteria Barbieri snc, Frontera Alfonso Il Fabbro e Red Fox.

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L’installazione è stata inaugurata il 29 Ottobre scorso in piazza Domenica Secchi a Reggio Emilia alla presenza dell’Assessora alla Sicurezza del Comune di Reggio Emilia Natalia Maramotti.

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Sito web: www.materiacritica.com/project/reagire