Il rapporto tra disponibilità finanziarie e qualità progettuale come tematica centrale nel processo produttivo dell’architettura contemporanea: Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal hanno presentato la loro ricerca ed i risultati ottenuti nel seminario RE-INVENT, svoltosi a Cagliari nell’aula magna di Architettura e accompagnato dalla relativa mostra, nel quale i due architetti francesi hanno illustrato un approccio etico alla progettazione che intende superare i limiti economici per offrire la massima qualità accessibile a tutti con il minimo impiego economico.

La produzione architettonica dello studio parigino concepisce l’architettura come parte di una ricerca ampia, non limitata ai suoi aspetti formali. Per capire la poetica dello studio, è necessario riflettere sui contesti post-industriali delle città metropolitane, dove le immense periferie definiscono la città generica vittima di un’urbanizzazione senza progetto, un linguaggio omogeneo senza significati; l’obbiettivo dello studio è evitare la spettacolarizzazione dell’architettura che porta ad una monumentalità kitsch, facendo emergere la coesistenza di interventi chiaramente differenziati con il fine di restituire uno spazio vivibile e attivo con il minimo delle risorse finanziare.

I principi elencati dallo studio (tra i quali qualità per tutti, less is more, basso costo alta qualità, spazio potenziale, recupero vs demolizione) dimostrano come la sfida progettuale sia strettamente correlata all’aspetto etico. Riuso e Trasformazione sono due strumenti attraverso i quali si realizza un metodo innovativo, semi-realista, che mette in discussione l’idea diffusa secondo la quale il bello è sinonimo di un lusso non alla portata di tutti. Riqualificare, aggiungere, arricchire più che demolire, annettere una superficie maggiore nell’abitato possono essere condizione per una qualità maggiore dello spazio.

Lacaton&Vassal Locandina Re-Invent: Trasformare, Incrementale, Riusare, Non demolire per fare tanto e meglio

L’impiego di materiali e tecnologie costruttive sostenibili non domina sull’opera ma serve a supporto di un’architettura minimale che risponde alle esigenze di chi la fruisce, ovvero il vero protagonista del progetto stesso. La mutabilità architettonica nella sua non completa definitezza, si impiega in lungo termine, è flessibile e adattabile nel tempo. La relazione degli elementi architettonici è accentuata grazie alla trasparenza di ciascuno di essi. Riportare il passaggio della luce naturale negli spazi crea collaborazione e dialogo, dinamicità e nuova vita al manufatto architettonico.

Il risultato sarà un linguaggio impuro e residuale, attraverso l’uso di materiali che richiamano i contesti agresti e industriali, che rifugge dalle icone architettoniche e da una monumentalità concepita come “spazialmente congelata” per ricercare le potenzialità dell’esperienza dello spazio vissuto nella sua dimensione temporale: la stratificazione. È un’estetica dell’essenza, che ricerca continuità progettuale nella riqualificazione dell’esistente senza uno specifico linguaggio espressivo, dove il fruitore è al centro del progetto.

CASA LATAPIE Floirac, Francia, 1993 Riuso e implemento spazi abitativi con tecniche costruttive agrestri http://filt3rs.net/case/fibre-cement-shutters-west-facade-maison-latapie-303 http://www.lacatonvassal.com/?idp=25

CASA LATAPIE
Floirac, Francia, 1993
Riuso e implemento spazi abitativi con tecniche costruttive agrestri
http://filt3rs.net/case/fibre-cement-shutters-west-facade-maison-latapie-303
http://www.lacatonvassal.com/?idp=25

Il manifesto della ricerca architettonica di Lacaton&Vassal è identificabile nella casa Latapie a Floirac a Bordeaux, realizzata nel 1993. L’uso della doppia pelle crea nuovi spazi distinti, dedicati alla vita quotidiana in due matrici formali e materiche diverse: lo spazio interno è definito da un volume impermeabile, a sua volta visibile dagli spazi esterni caratterizzati da una pelle traslucida e ventilata, che ricorda le serre agresti. In questo intervento si deduce quanto le persone e l’uso degli ambienti contribuiscano a creare nuovi scenari e quanto l’intervento sia ottimizzato grazie al recupero e la rielaborazione degli spazi del quotidiano in un’ottica di trasformazione e incremento delle superfici. Il rapporto dell’investimento in mq/€ è economicamente vantaggioso, con un costo di circa 70.000 € per una superficie complessiva di circa 185 mq. Le due facciate est e ovest possono essere modificate mediante porte rimovibili: lo spazio abitabile può adattarsi alle stagioni implementando l’unità minima che comprende zona giorno e camere da letto, fino alla conformazione più ampia che include il giardino durante la stagione estiva.

PALAIS DE TOKIO Lacaton&Vassal Parigi, Francia, 2012 Esempio di rivitalizzazione di un opera abbandonata con potenzialità latente http://lacatonvassal.com/index.php?idp=20#

PALAIS DE TOKIO Lacaton&Vassal
Parigi, Francia, 2012
Esempio di rivitalizzazione di un opera abbandonata con potenzialità latente
http://lacatonvassal.com/index.php?idp=20#

Lacaton&Vassal, parlano di potenzialità come caratteristica intrinseca ad ogni manufatto che si presenta in una situazione “dormiente”, inutilizzato e non programmato, che lo rende unico e lo contraddistingue. Un esempio è le Palais de Tokio, centro creativo contemporaneo a Parigi. Lo spirito del progetto e la varietà delle attività previste in questo caso parigino richiedono la massima superficie disponibile possibile al fine di facilitare l’uso degli spazi offrendo una gestione flessibile e un vasto programma eterogeneo all’interno dell’edificio. Gli “spazi-potenziali” sono stati la base della ricerca nell’opera, dove l’intervento progettuale è minimo ma riesce ad offrire alla collettività un contributo notevole per la produzione culturale in uno spazio vitale che sarebbe rimasto, altrimenti, incompiuto e latente.

Il messaggio che trasmettono Lacaton&Vassal è di responsabilità e coerenza con i requisiti di un’economia precaria che cerca di riprendersi dalla crisi, favorendo la riqualificazione delle periferie in maniera non quantitativa ma qualitativa; è un approccio contemporaneo, cosciente e strettamente correlato con le condizioni della progettazione attuale, con rimandi al classicismo e nello specifico a Leon Battista Alberti, nella riflessione sul disegno degli elementi singoli (piano terra, partizioni, pareti, soffitto e finestre che dialogano tra di loro come parte di un organismo) e nella relazione con la costruzione, oltre che agli effetti sociali sulle comunità.

Marco Noli ed Enrica Spanu
associazione Cultarch