Aidomaggiore è un piccolo borgo situato al centro della Sardegna, nella parte settentrionale della provincia di Oristano, e conta appena 467 abitanti1.
Foto ©Curatorias
Oltre alla posizione geografica favorevole che consente di connettersi agevolmente con le altre realtà isolane, il territorio di Aidomaggiore dispone di un vasto patrimonio paesistico, costituito di beni materiali e immateriali. Si tratta di una risorsa che è il prodotto del lavoro e della storia della sua comunità che la vive, traccia indelebile della sua identità e memoria.
Identità e memoria. Sono queste le strategie di progetto sulle quali la comunità aidomaggiorese intende basare il proprio sviluppo. Solo rafforzando la co(no)scienza della propria identità, della propria storia, cultura, specificità, del capitale materiale e immateriale di cui dispone, sarà in grado di resistere per continuare ad esistere e di reagire per poter agire migliorandosi.
Identità e memoria sono anche le strategie alla base del progetto del piano particolareggiato di Aidomaggiore: reagire alle criticità in atto con azioni di conoscenza, conservazione e recupero del patrimonio storico-architettonico esistente è l’approccio adottato. Un approccio non prudente, non chiuso alle innovazioni, bensì deciso, responsabile e conscio che “l’evoluzione senza conservazione è follia”, come sostenevano i padri dell’ecologia Prigogine e Bateson2. Un approccio che riconosce nel patrimonio edilizio esistente la memoria del lavoro, dei materiali e dell’energia impiegati per la sua costruzione e il suo mantenimento, e che intende prolungarne nel tempo l’investimento iniziale seguendo un ideale principio di efficienza.
Secondo questo approccio l’edificato esistente viene visto come una riserva di capitale naturale investito che dobbiamo far perdurare nel tempo. Le azioni di manutenzione ordinaria e straordinaria, così come gli interventi di restauro, i cambi di destinazione d’uso, modifiche e integrazioni, sono un mezzo per conservare nel tempo e rinnovare la funzionalità degli edifici.
Il progetto del piano particolareggiato di Aidomaggiore aspira ad essere in primo luogo non il progetto di un paese “a rischio di scomparsa”, ma il progetto di un paese sostenibile, al pari di tutti gli altri centri rurali e urbani dell’isola: un paese che in termini ‘emergetici’ potrà essere assimilato nel breve-medio periodo ad un sistema in stato stazionario, in cui input energetici sono stati già immagazzinati e assemblati negli anni e verranno nell’immediato futuro utilizzati al meglio avendo cura di ridurre al minimo gli input energetici e gli output entropici3.
Si tratta di un approccio personale alla pianificazione che, proprio perché “particolareggiata”, non può prescindere dagli aspetti sia qualitativi sia quantitativi che connotano il paesaggio.
Fotomontaggio progetto
Le criticità in atto esaminate per il nucleo storico di Aidomaggiore confermano quanto si evince dalle analisi delle trasformazioni quali – quantitative che hanno portato alle proiezioni statistiche presentate nel report sui comuni in via d’estinzione4. E’ chiaro che alla luce dello scenario di desertificazione demografico prospettato tra 41-60 anni, e alla luce del dato quantitativo reale che racconta di un centro matrice disabitato per un terzo del suo patrimonio edificato5, l’unica scelta saggia e responsabile sia quella di recuperare il patrimonio esistente e promuovere il suo riuso in chiave abitativa, o con funzioni compatibili con quella abitativa o con destinazioni d’uso strategiche. Nel caso di Aidomaggiore, lo spopolamento del centro abitato, e nello specifico lo spopolamento del suo nucleo storico non è riconducibile all’inadeguatezza degli edifici di carattere storico esistenti, e questo lo dimostrano i dati ottenuti sovrapponendo in mappa i dati relativi alla datazione dell’edificato e i dati relativi al suo grado di occupazione. Il fenomeno dello spopolamento ad Aidomaggiore è assimilabile al fenomeno di spopolamento che riguarda più in generale le aree interne e rurali della Sardegna e che è presente anche in altri territori a scala nazionale ed internazionale. Un fenomeno noto dunque e che, a detta di Antonello Angius, si è accompagnato nel corso degli anni “più a fatalismi o lamentazioni che a progetti”5.
Aidomaggiore attraverso il piano particolareggiato dimostra di avere la sua strategia di progetto che si basa sui principi di tutela e valorizzazione del paesaggio promossi nel Piano Paesaggistico Regionale. Un paesaggio che attraverso il piano particolareggiato vuole essere (ri)conosciuto e condiviso con tutta la comunità e trasmesso ai più giovani nei suoi segni distintivi e identitari costituiti di caratteri architettonici, costruttivi e sociali e saperi memori della propria storia e dei rapporti con i territori vicini.
Un progetto molto importante e ambizioso che nella parte relativa al piano particolareggiato è stato portato avanti da un gruppo di professionisti6 qualificati che vantano esperienze formative e professionali importanti anche in campo internazionale. Un progetto basato su un’indagine conoscitiva approfondita e accurata che mira a ricostruire le dinamiche insediative del centro urbano ed in particolare del suo centro matrice. Un’indagine che ripercorre tecniche e materiali della tradizione, soluzioni costruttive e tipologiche, varianti sincroniche e diacroniche testimoniate attraverso atlanti cronotipologici e fotografici di dettaglio e d’insieme. Un’indagine realizzata su un supporto informativo territoriale, interattivo, interoperabile, implementabile, condiviso via web mediante geoportale dedicato con possibilità di downloading e uploading dei dati7.
All’indagine conoscitiva, sempre implementabile anche mediante l’utilizzo di mappe collaborative collegate al geoportale, si affianca la parte progettuale che individua nella manutenzione ordinaria, straordinaria, nel recupero e risanamento conservativo gli interventi destinati agli edifici di carattere storico-conservativo e nella ristrutturazione edilizia, anche con piccoli aumenti di volume finalizzati alla ricomposizione tipologica secondo i caratteri tradizionali, gli interventi destinati agli edifici incongrui. Il progetto sostanzialmente mira alla riqualificazione dell’edificio sia in relazione alla coerenza con i caratteri tipologici e costruttivi storici-tradizionali, sia in relazione al contesto e al tessuto urbano in cui è situato.
La strategia progettuale di piano prevede, oltre alle note prescrittive di progetto indirizzate ai singoli corpi di fabbrica di proprietà privata o pubblica, anche linee guida di intervento per gli spazi pubblici, le aree, i tratti viari e gli scorci di particolare interesse paesaggistico individuati all’interno del centro abitato e per i tre santuari campestri.
Alla luce della ricchezza delle risorse presenti nel territorio, alla qualità della vita offerta, alla laboriosità, generosità e ospitalità della comunità di Aidomaggiore, gli scenari di progetto proposti mirano al recupero del patrimonio edilizio storico in stato di abbandono per iniziativa pubblico e/o privata al fine di riconvertirlo in nuovi esempi di ospitalità e in quei servizi “diffusi” (B&B, servizi affitta-camere, albergo diffuso, servizi di ristorazione affidati ai privati, comunità-alloggio per anziani, spazi di co-working o destinati al telelavoro, spazi per piccole attività artigianali e formative) che ben si adattano ai caratteri distributivi e dimensionali degli spazi disponibili.
Note:
1 Secondo dati ISTAT censiti nel 2014.
2 G. Bateson, 1976. Verso un’ecologia della mente. Adelphi, Milano
3 R.M. Pulselli, E. Tiezzi, 2008. Città fuori dal caos. La sostenibilità dei sistemi urbani. Donzelli Editore, Roma
4 Progetto IDMS, 2013. Comuni in estinzione. Gli scenari dello spopolamento in Sardegna. Centro Regionale di Programmazione, Cagliari
5 A. Angius, “La politica della polpa e dell’osso” in Comuni in estinzione. Gli scenari dello spopolamento in Sardegna. Centro Regionale di Programmazione, Cagliari
6 Il gruppo di lavoro al piano particolareggiato del centro di antica e prima formazione del comune di Aidomaggiore è composto da: Alessia Meloni, ingegnere progettista incaricata della redazione del Piano e del coordinamento dello staff tecnico; arch. Alessia Lampreu, arch. Claudia Meloni, responsabili dei rilievi dei prospetti; ing. Adriano Masia, per il supporto all’analisi e alla progettazione; il fotografo Mauro Prevete (Mauronster Studio), per la parte fotografica; dott.ssa Alessandra Urgu per l’indagine storica; società Nordai s.r.l. per la trasposizione dei dati GIS sul geoportale del comune.
7 A seguito dell’adozione del Piano Particolareggiato da parte del consiglio comunale, il Piano Particolareggiato può essere consultato al link http://aidomaggiore.geonue.com/project/piano-particolareggiato/
Alessia Meloni
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