Il gruppo di progetto 04401architects formato totalmente all’interno del DICAAR è tra i vincitori (1º posto a St. Polten e 2º posto a ad Azehna do Mar) del concorso internazionale di progettazione EUROPAN, che ha coinvolto, in questa tredicesima edizione, 49 siti di progetto in15 differenti Stati europei, con 1305 progetti inviati.

Ju(MP) in the water_KISS THAT FROG | Sankt Pölten [AT] | Europan 13 | Winner

Il programma messo in campo per il sito austriaco di St. Polten prevede la progettazione di un nuovo sistema di abitazioni (150 nella prima fase, 500 nell’ultima), in un sito marginale della città: un area inquinata, in cui sorgeva un campo lavoro nazista, soggetta ad inondazioni frequenti, posta tra la ferrovia e il fiume. Il progetto si fonda sulla ideazione di un parco disegnato da vasche di laminazione e canali che costituiscono le fondamenta del nuovo sistema di abitazioni. I canali e le vasche sono pensati da un lato per risolvere il problema delle inondazioni e dell’inquinamento del suolo, dall’altro come nuovi dispositivi urbani. L’insediamento si inserisce su questa maglia e si completa per fasi diverse, andando a saturare il parco in maniera controllata, ma flessibile. La maglia è infatti pensata per essere una maglia “larga”, che ammette le mutazioni sociali, economiche e architettoniche del futuro.

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Il progetto vuole ridefinire un importante nodo della città, testata di un sistema lineare definito in maniera estremamente potente e chiara da componenti artificiali e naturali. Queste infrastrutture delineano dei bordi differenti, che attivano tra loro processi di crescita integrati. Il sistema si struttura attraverso un bordo duro dal carattere più marcatamente urbano contro la ferrovia, ricucendo connessioni, passaggi, servizi e spazi pubblici, e diramandosi verso un bordo morbido, verde, strutturato da un sistema di canali e vasche e da unità minime per la gestione del parco, che diventa l’elemento collante dello spazio pubblico e definisce un nuovo sistema di connessioni ecologiche a scala urbana e territoriale. Le fasi non vogliono essere un rigido sistema di occupazione del suolo ma un modo flessibile di interpretare le esigenze delle generazioni future, rendendo modificabili i modelli insediativi con nuovi modelli più opportuni, garantendo, in ogni caso, la continuità della maglia dei canali e del sistema boschivo. L’obbiettivo è quindi rispondere alla questione del nuovo insediamento urbano attraverso un valore aggiunto dalla forte componente naturale, ribaltando l’antitesi esclusiva tra urbano e naturale attraverso una proposta inclusiva, adattabile, processuale, contemporanea. Il ruolo dello spazio pubblico, declinabile in spazi naturali e spazi urbani, è centrale rispetto ad ogni dinamica di progetto. Grazie alle eccezioni e alle variazioni delle regola il tessuto saprà nutrirsi degli eventi futuri, assorbire le variazioni e i cambi di prospettive di questo luogo, plasmandosi su nuove necessità e nuovi bisogni.

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Second Lines | Azenha do Mar [PT] | Europan 13 |Runner-Up

Azenha do Mar è sito di margine, luogo di cambiamento di stato del territorio. La strategia della proposta definisce i termini di un processo che coinvolge il centro abitato, il suo territorio, i suoi abitanti. L’idea di progetto considera che nel tempo le pratiche e gli usi del territorio riconducibili all’agricoltura e alla pesca hanno generato un paesaggio speciale e trasformato il centro abitato di Azenha come “cuore pulsante” nella gestione di queste risorse. Il processo/progetto cerca nell’integrazione e nel potenziamento di ciò che già esiste il proprio principio irrinunciabile. La strategia si basa su attività e specificità già esistenti con ipotesi di integrazione appunto, così come il progetto di ripensamento dello spazio fisico e delle architetture prevede esattamente la stessa modalità: infiltrarsi fra le costruzioni esistenti, facendo uso degli spazi disponibili, secondo logiche dell’inbetween integrandone disponibilità e usi. Il progetto propone appunto l’intensificazione processuale della densità costruita secondo un principio che continua ad assicurare la connotazione individuale dell’abitare ma che consente di gestire gli spazi integrativi in forme comunitarie attraverso le modalità dell’albergo diffuso ad esempio.

Tav 01 - second lines

La proposta progettuale mette a sistema le qualità di Azenha con particolare attenzione al rafforzamento del concetto di comunità a partire dai singoli abitanti, e del concetto di paesaggio come esito dell’azione produttiva e sopratutto culturale della comunità sul territorio. A partire dall’ipotesi che le pratiche e gli usi tradizionali del territorio debbano e possano arricchirsi di nuove forme si ipotizza un processo di diversificazione multifunzionale che può produrre sviluppo locale con la partecipazione attiva degli abitanti che danno vita in senso compiuto a una comunità. In altri termini si pensa a nuove modalità di protagonismo della comunità stabilmente insediata che anima, attraverso il proprio portato culturale, nuove forme di ospitalità turistica di nicchia, contemporanea, culturale, legata al benessere, alla conoscenza, alla scoperta, alla condivisione, all’unicità e in grado di alimentarsi proprio dalle attività tradizionali presenti nel territorio. Il signor Sergio, il signor José, la signora Mariana e le rispettive famiglie, con il complesso di attività legate alla terra o al mare che li coinvolgono sono l’obiettivo primario della strategia di processo; le loro case e gli spazi delle loro attività quotidiane diventano i luoghi fisici attraverso cui dare corpo a tali strategie. Non si tratta di un progetto di oggetti ma di un processo per la comunità che negli oggetti nuovi integrati a quelli esistenti troverà nuove potenzialità, nuovi spazi per svolgere attività integrate e adattabili a quelle già in uso.

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04401architects – Federico Aru, Adriano Dessì, Philip Grosch, Francesco Marras, Silvia Mocci, Francesca Oggiano, Aurora Perra, Federico Sercis

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