Se la politica rischia di allontanarsi dai cittadini c’è sempre la possibilità di organizzare un’azione popolare per richiamarla alla necessità di rendere le nostre città più vivibili. E’ quello che il gruppo di ricerca TaMaLaCà sta facendo a Sassari per mettere al centro degli impegni dei futuri amministratori i problemi quotidiani vissuti dai bambini.
Nei 4095 Comuni dove il prossimo 25 maggio si voterà la campagna elettorale impazza. E se in generale i futuri Sindaci non brillano per inventiva nel Comune di Sassari, 120 mila abitanti nel nord della Sardegna, sta succedendo qualcosa di diverso. Da qualche giorno, infatti, i candidati alla carica di Sindaco e gli aspiranti consiglieri girano la città compiendo azioni inconsuete e bizzarre che vengono fotografate e filmate per essere poi pubblicate sui principali social network. E così c’è chi porta una pianta in un angolo degradato del centro storico o chi ferma le auto per improvvisare una partita a pallone con i passanti in una via trafficata. Il loro obiettivo è ottenere un ambito marchio di qualità che li investirà del ruolo di rappresentanti in consiglio comunale dei bambini e delle bambine della città.
Il marchio del Fronte di Liberazione dei Pizzinni Pizzoni – FLPP.
Nella tradizione sassarese i pizzini pizzoni sono i monelli di strada, vivaci, un po’ ribelli ma dal gran cuore. Una figura quasi mitica della cultura popolare della città e paragonabile a quella degli scugnizzi napoletani. Stufi degli annunci e delle promesse, quindi, i Pizzinni Pizzoni di Sassari hanno pensato che fosse necessario da subito un impegno concreto e una reale partecipazione dei candidati ai loro problemi. Da qui l’idea di sottoporre i futuri consiglieri ad una serie di sfide per farli calare nella realtà della città vissuta dai bambini con tutte le sue problematiche e potenzialità.
Per questo ragione, mentre la campagna elettorale entra nel vivo, i bambini e le bambine di Fronte di Liberazione dei Pizzinni Pizzoni – FLPP hanno deciso di mettere nero su bianco i loro punti programmatici e di lanciare una campagna elettorale parallela a quella dei “grandi”. Niente annunci o proclami però, solo fatti concreti. E così i candidati che decideranno di sostenere, una volta eletti, il programma dei Pizzinni Pizzoni dovranno prima di tutto superare, e documentare, una serie di prove che attestino la solidità del loro impegno per una città a misura di bambino. E le prove da affrontare, ovviamente a tema, sono tutt’altro che facili:
- fare una foto in un luogo dell’infanzia che è cambiato in peggio spiegando il perchè,
- portare una pianta in un’angolo della città che ne ha bisogno,
- pagare mezz’ora di parcheggio in centro dal quale arringare i passanti sulla necessità di una città a misura di tutti,
- calarsi nei panni di una persona diversamente abile e fotografare dieci barriere architettoniche,
- bloccare il traffico di una via traffica per coinvolgere i passanti in un estemporaneo gioco di strada,
- fare una passeggiata su un mezzo “rotante” guidato da lui,
- effettuare un viaggio sulla linea notturna di trasporto pubblico da capolinea a capolinea,
- scegliere un itinerario e raccogliere un rifiuto in ogni tappa,
- raccogliere la testimonianza di una persona anziana sui giochi che venivano fatti ai suoi tempi.
La risposta dei candidati di tutti gli schieramenti non si è fatta attendere: sono infatti più di venti quelli che hanno partecipato ad una delle sfide e alcuni hanno già superato il numero di prove minimo per accedere alla prova finale. Il prossimo 22 maggio, infatti, sarà svelata l’ultima sfida che i Pizzinni Pizzoni lanceranno agli aspiranti consiglieri. Sarà un prova impegnativa ma i candidati, solo in questa occasione, potranno contare sull’aiuto dei bambini e delle bambine del Fronte di Liberazione. Chi riuscirà nell’impresa potrà fregiarsi del marchio di qualità dei Pizzinni Pizzoni.
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