Penne di quaglia
Spesso le doppiette si rivolgono inutilmente al cielo, in una ricerca costante di un volatile inserito dalla Regione nel Calendario Venatorio. Passano ore senza vedere niente o al massimo una cornacchia, lontano nello sfondo blu.
E passa anche l’adrenalina, quella che ha fatto alzare di scatto il cacciatore dopo la sveglia delle 5 del mattino. Si abbassa la testa, sorretta da un collo ormai indolenzito e si rivolge lo sguardo a terra e al proprio cane, che uguale al padrone, rimane deluso da una giornata dagli scarsi risultati.
Ho seguito per alcune giornate diversi cacciatori e sono stato testimone di quanto ormai scarseggi la fauna sia migratoria che stanziale dell’Isola. Un racconto fotografico per far riflettere sulla politica ambientale in Sardegna e sulla gestione del calendario venatorio.
L’unica preda di cui son stato testimone è stata una quaglia, esibita come un triste trofeo, magra e per lo più fatta di penne, penne di quaglia.
Stefano Pia
contatti: stefpia@tiscali.it
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