Storie e protagonisti di luoghi scomparsi – 7° Giornata

Venerdì 6 giugno si è conclusa la rassega culturale “Storie e protagonisti di luoghi scomparsi”, organizzata dall’Associazione Khorakhanè, col coordinamento scientifico di Marcello Schirru e Giampaolo Salice ed il patrocinio del Comune di Cagliari. La sala conferenze del SEARCH, nel Largo Carlo Felice n. 2, a Cagliari, ha ospitato due dottorandi del Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio e del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambiente e Architettura dell’Università di Cagliari.

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L’archeologo Marco Muresu ha delineato la possibile forma del Castrum Sulcitanum, un presidio territoriale e giurisdizionale di origine antica, forse bizantina, attraverso il contributo delle fonti d’archivio disponibili, della cartografia storica e dei confronti tipologici con l’architettura militare alto-medioevale nel nord Africa. La scomparsa, non irreversibile, del monumento ha privato gli storici e la comunità di un interessante e spettacolare manufatto, ancora visibile agli eruditi ottocenteschi. La stessa fondazione e i primi sviluppi del villaggio di sant’Antico sembrano avere un solido legame con il sistema di presidi militari costieri, in particolare lungo il litorale orientale dell’isola, rivolto alle coste sarde. Con metodo e perspicacia, Muresu ha invitato gli studiosi presenti a rileggere attentamente il luogo, profondamente trasformato nell’ultimo secolo, attraverso il contributo multidisciplinare di archeologi, progettisti, storici dell’architettura e della società, topografi. Sensibilizzare la comunità di appartenenza alla riscoperta di questa suggestiva fortezza potrebbe riportare alla luce un complesso architettonico ed archeologico di raro valore scientifico.

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Wioleta Bakinowska, storica dell’arte ed architetto, ha illustrato gli effetti devastanti dei bombardamenti aerei sulle città della Polonia. I grandi centri urbani del paese nordeuropeo sono stati rasi al suolo o danneggiati in modo irreparabile durante il secondo conflitto mondiale. L’ingresso nella Cortina di Ferro ha inaugurato in Polonia un’intensa stagione di pianificazioni urbane, permeate di idealismo politico, esigenze funzionali, volontà più o meno dichiarate di cancellazione dell’eredità storica. Nei casi più fortunati, i tessuti edilizi sono stati ricostruiti, preservando appena il tracciato della viabilità preesistente; in altri cancellando il ricordo delle città storiche. Laddove si è fatta largo la politica del restauro conservativo, i programmi architettonici non hanno superato i limiti del recupero tipologico, talvolta sconfinando nel dubbio, ma rassicurante, terreno del revivalismo. Inquietante, ed a tratti commovente, il breve filmato conclusivo che ha mostrato l’indifferenza con cui si è proceduto alla demolizione volontaria di tante architetture superstiti, nell’ottica liberare il terreno alle nuove pianificazioni urbane.

 

Gli organizzatori ringraziano quanti, in questi mesi, hanno consentito la realizzazione della rassegna culturale e la pubblicizzazione degli eventi. Ringraziano, inoltre, il pubblico presente ai vari appuntamenti, sempre numeroso e partecipe nei dibattiti conclusivi, vero obiettivo della manifestazione.

 

Marcello Schirru – Giampaolo Salice