Dal 4 al 14 settembre si è tenuta presso la facoltà di architettura di Cagliari la III terza scuola estiva internazionale dal titolo: “Sardegna. Il territorio dei luoghi: paesaggi culturali. Progetti per una capitale europea della cultura 2019”. In questa edizione è da registrare il fatto molto importante che ha visto allargata la partecipazione alle attività degli atelier, uscendo da un ambito essenzialmente locale e passando all’organizzazione congiunta con il D.A.D.U. di Alghero dell’Università di Sassari, oltre alla partecipazione di docenti e studenti provenienti da altri atenei non isolani, tra i quali, Belgrado, Malaga e Barcellona.
L’attività della scuola estiva si è sviluppata col lavoro di sette laboratori, in cui quello del prof. A. Lino, G. Azzena e M. Cadinu ha sviluppato il tema delle residenze temporanee e flessibili nel territorio di Bosa, mentre i restanti sei, seguendo un unico filo conduttore (inserito nei luoghi che fanno parte della candidatura per Cagliari capitale europea della cultura 2019) si sono dedicati al tema del recupero e riqualificazioni dei paesaggi minerari dell’Iglesiente (atelier seguito dai prof. A. Plaisant, Z. Djukanovic e S. Solinas), per passare al proposito d’immaginare (con una visione ambiziosa e sicuramente molto stimolante) una città territorio nella valle del Cixerri e, in tutta quella regione che va da Cagliari al Sulcis Iglesiente, pensando quindi, a un’unità territoriale organica, non solo politicamente, ma soprattutto funzionalmente e paesaggisticamente (atelier di GiorgioPeghin e J. Bellmunt).
Il terzo laboratorio, di M. Boesch, M. Lecis e P. Cherchi, si poneva l’obiettivo di re-immaginare gli spazi di aggregazione collettivi nel quartiere Marina (forse il più multiculturale della nostra città) lungo la direttrice di via Barcellona, congiungendo Castello al porto.
L’atelier di C. Atzeni e F. de Pulgar Mancebo, in collaborazione con il laboratorio di L. Fenu, ha proposto un intervento sulle “vie dell’acqua e del sale”, e cioè, in quell’area dove insiste il padiglione Nervi e la foce del canale di Terramaini. In continuità con questo tema si è inserito quello di A.Casu e F. Sanchez Salvador interessandosi dello stagno di Molentargius, oltre che di tutta l’area delle ex saline (sicuramente uno dei punti più interessanti dell’area urbana cagliaritana).
Come sempre capita in un workshop in cui si affrontano temi progettuali che richiederebbero tempi lunghi, i soli dieci giorni di tempo disponibili hanno richiesto dei ritmi di lavoro piuttosto intensi e frenetici, in cui non sono mancati i momenti di confronto, dibattito e anche di polemica com’è giusto che sia. Bisogna ovviamente menzionare le numerose e interessanti conferenze che hanno contornato questa scuola estiva, a partire dalla Lectio Magistralis di Francesco Venezia sulle idee archetipiche dell’architettura e sulle forme che permangono nella storia e si ripetono, deliziando la platea con la sua narrazione. Interessantissime anche quella congiunta di Jordi Bellmunt e João Nunes (quest’ultimo ha presentato il suo progetto per il nuovo parco di Sant’Elia), quella di Fernando Sanchez Salvador che ha mostrato alcuni dei suoi progetti e la sua maniera di interpretare l’architettura. Il penultimo giorno c’è stata la conferenza dell’olandese Juliette Bekkering e Jacques Sbriglio, illustrando i progetti di Marseille-Provence capitale européenne de la culture 2013. Su quest’ultime due bisogna registrare la nota dolente delle poche presenze in sala, in quanto, erano in pieno svolgimento le attività dei vari atelier che in tale data e, anche il giorno seguente, si sono protratte sino a tardissima notte. In generale, la scelta delle 20:00 come orario delle conferenze ha destato qualche perplessità a molti dei partecipanti, anche se individuare un orario che potesse adattarsi ai lavori in svolgimento era quasi impossibile. Tra gli altri conferenzieri bisogna nominare Nicola Di Battista che ha tenuto una conferenza il secondo giorno mostrando i progetti per due concorsi d’idee (uno dei quali per l’ampliamento della galleria comunale di Cagliari: non sono mancate le polemiche sulla gestione del bando da parte del comune) e ha avuto modo di intervenire più volte nel corso della scuola estiva, iniziando con la presentazione di Francesco Venezia, sino alla ricca giornata di Sabato 14 settembre.
A questo punto mi sembra doveroso parlare e chiudere con l’ultimo giorno che ha visto tra i protagonisti anche l’associazione Cultarch. La giornata si è aperta con l’inaugurazione dello Spazio Domus con la presenza del già citato Di Battista (che da un anno dirige la rivista), Maria Giovanna Mazzocchi Bordone (presidente Editoriale Domus) e Hans Kollhoff. Questo spazio si è configurato, per tutta la giornata, come un modello in scala della redazione all’interno della nostra facoltà, con la possibilità di visionare le bozze delle varie edizioni e poter sfogliare il prodotto finito.
Il resto della mattinata e del primo pomeriggio è stato dedicato alla presentazione dei risultati dei dieci giorni di lavoro dei vari atelier.
Come nelle edizioni precedenti anche in questa si è tenuta una Lectio Magistralis conclusiva che ha visto come protagonista il grande teorico Joseph Rykwert sul tema del rapporto tra potere (politico e finanziario) e l’architettura. Quest’ultimo è stato per tanti anni una firma importante della rivista Domus e, così a fine serata nello Spazio Domus si è svolto un reading di alcuni dei suo articoli da parte dei curatori di questo spazio (S. Bodei, P. Dentoni, S. Lecca, N. Piras, L. Porcella, M. Soddu, G. Zoccheddu), chiudendo così gli eventi di questa terza scuola estiva.
In conclusione mi sento di dire che c’è stato sicuramente un certo miglioramento rispetto all’anno scorso con l’aumento dei partecipanti e una maggior “internazionalizzazione” dell’evento, grazie anche alla proficua collaborazione con l’ateneo sassarese. Si spera che questa esperienza possa essere un importante base da cui ripartire per migliorare e valorizzare ancora l’organizzazione dell’anno prossimo.
I temi della scuola:
Tema 1 – Costruire i paesaggi dell’archeologia, della storia, della natura. Calmedia Noa
G. Azzena (D.A.D.U.), M. Cadinu (D.I.C.A.Ar.), A. Lino (D.A.D.U.)
Tema 2 – Il campo e le mura. La città territorio nella valle del Cixerri
J. Bellmunt (U.P.C. di Barcellona), G. Peghin (D.I.C.A.Ar.)
Tema 3 – Vie dell’acqua, vie del sale
C. Atzeni (D.I.C.A.Ar.), F. Perez del Pulgar Mancebo (E.A.M., Malaga)
Tema 4 – Città, Trama di culture
M. Boesch (Accademia di Mendrisio), P.F. Cherchi (D.I.C.A.Ar.), M. Lecis (D.I.C.A.Ar.)
Tema 5 – Molentargius, la città d’acqua
A. Casu (D.A.D.U.), F. Sanchez Salvador (Faculdade de Arquitetura, Lisbona)
Tema 6 – Paesaggi Culturali Minerari
Z. Djukanovic (Università di Belgrado), A. Plaisant (D.A.D.U.), S. Solinas
Tema 7 – Attraversamenti
L. Fenu (D.I.C.A.Ar.)
articolo a cura di Paolo Meloni, CultArch – Associazione Architettura e Cultura
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