Il 1987 è stato il primo anno di istituzione del primo programma di mobilità internazionale per studenti. In questi 26 anni questo programma è stato ampliato, modificato, integrato, e attualmente il Lifelong Learning Program, questo il suo nome ufficiale, è un articolato campionario di opzioni di interscambio che comprende il programma Erasmus (che da solo assorbe oltre il 40% delle risorse della UE per lo scambio culturale), Erasmus Placement (la possibilità di svolgere un tirocinio formativo), Erasmus Mundus (oltre l’Europa e i paesi convenzionati) e altri meno noti.
Secondo il report ufficiale [1] i confini dell’Europa e dei paesi convenzionati (Islanda, Lussemburgo, Svizzera, Turchia) sono solcati da oltre 2.300.000 di studenti ogni anno; il 10,38 %, oltre 250mila studenti, sono italiani (quarta nazionalità per numero dopo Germania, Francia, Spagna).
Nonostante lo scongiuramento dei tagli alla spesa[2] che ha messo in dubbio la possibilità dello svolgimento del programma per i prossimi anni, a livello europeo il trend generale è stato finora quello di una crescita costante del numero degli studenti outgoing, e un sempre maggiore numero di Stati coinvolti.
Allo stesso modo, per l’Università degli studi di Sassari nel 2011-2012 è stato possibile svolgere il programma Erasmus per il 2,4% degli iscritti[3], La seconda percentuale più alta d’Italia, pari a oltre 300 borse. Inoltre, ha negli ultimi tre anni visto triplicare il numero di partecipanti al programma Erasmus placement grazie a un forte contributo del Miur.
Il Dipartimento di Architettura di Alghero, nonostante le croniche carenze economiche, riesce a garantire oltre 150 convenzioni Erasmus con oltre 60 atenei europei. Fattore, quello dell’internazionalità e dell’internazionalizzazione, che assume un contributo decisivo nelle classifiche Censis, influenzando notevolmente la posizione di Architettura ad Alghero, che nell’anno 2013 è stata considerata la prima d’Italia[4].
…come non tenere conto della portata di questo programma, anche alle nostre latitudini algheresi, alla realtà di una condizione sarda da sempre, per natura, isolata?
E a maggior ragione, realtà sede di un Dipartimento di Architettura, dove il diverso, il viaggio, la conoscenza di un luogo altro è occasione moltiplicatrice di crescita.
L’“Erasmus Generation” è un fenomeno contemporaneo, che riguarda sia il lato personale dello studente, sia la formazione accademica, sia lo scambio culturale, che lascerà conseguenze ancora difficili da intuire, e una rete di relazioni e di scambio internazionale tra individui.
Ma anche immagine, o più immagini, di luoghi diversi nel tempo e nello spazio, provenienti da storie diverse. Cattedrali, bastioni, edifici progettati da Archistar, paesaggi spesso solo visti un po’ in una rivista patinata e un po’ in post sul web, possono essere toccati e studiati sul campo. Contestualmente alla scoperta di una nuova città, di un nuovo Stato magari, che porta con sé tradizioni, stili, archetipi, edifici. E fatti urbani diversi.
Questo concetto di crescita grazie alla scoperta, e di rete e di relazioni internazionali và letto insieme al dualismo implicito nel concetto di esperienza internazionale: il bilanciamento tra studenti ingoing e studenti outgoing. Chi arriva, e chi parte. Chi accoglie, chi viene ricevuto. Chi lascia, chi scopre.
Articolo di Federico Puggioni, Redazione Arkimastria
Note
[1] (http://ec.europa.eu/education/erasmus/doc/stat/table1.pdf)
[2] (http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11/27/si-a-fondi-yes-europe-dal-2014-al-2020-ma-erasmus-scoperto-fino-a-2013/428707/ http://ec.europa.eu/commission_2010-2014/vassiliou/headlines/press-releases/2012/12/20121212-the-eu-averts-funding-crisis-for-erasmus_it.htm)
[3] http://193.43.17.42/lkmw_file/LLP///pubblicazioni/ERASMUS/Rapporto%20Annuale%202011-2012_23%20marzo%202012_def.pdf
[4] http://notizie.alguer.it/n?id=60368
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