Io non ci sto! Non voglio far parte della generazione groupon, una generazione di professionisti che svendono il proprio sapere per mettere qualche soldino nella tasta!
Non voglio dover e non devo lavorare con certificazioni energetiche a 49 euro o un progetto per interni a poco meno di 60 euro!
Forse il nostro collega che ha pubblicato la sua offerta oggi su groupon non ha letto i tanti articoli e non conosce i continui richiami degli ordini professionali.
Tutto ciò non significa che non debba esistere la concorrenza, ma non deve esistere la svendita delle proprie prestazioni..
Paradossalmente mi converebbe più acquistare questo ‘deal’ che farmi una certificazione da solo. La domanda che sorge è:
‘ cosa ci guadagni caro collega?’
Considerando che groupon prende una parte del compenso, se il caro collega si trovasse a fare un sopralluogo a una distanza 25 km, praticamente spenderebbe tutto in benzina..
Caro collega vali molto di più e ci sono altri modi più dignitosi di lavorare sia per la tua persona sia per l’ordine professionale che rappresenti!
Giovanni Guccini
gennaio 27
Lasciateli fare. Vedrete che capiranno da soli.
E poi io un cliente che vuole spendere così poco per una certificazione non lo vorrei. Non chiede la mia preparazione quel cliente, chiede solo di pagare poco una tassa. Questo non è un mio cliente. Preferisco lavorare con persone che vedono la certificazione come il punto di partenza per poter migliorare la loro casa, la loro vta e dare seppur in piccolo il loro contributo per un mondo più pulito.
Per cui lasciateli fare e vedrete che ci elimineranno solo i clienti più rognosi. Quelli che nessun professionista vorrebbe.
Gianni
gennaio 27
Va bene, però facciamolo tutti. Se qualcuno lo fa, anche io sono disposto a farlo. Chiaro?
Salvatore D'Agostino
gennaio 28
Sardarch,
non serve indignarsi ma capire il cambiamento profondo che la rete sta apportando alle ‘professioni’.
Groupon non è diverso dal catalogo ‘acritico e indistinto’ di archiportale e professione architetto.
L’architetto e affine è un ‘libero porfessinista’ non un ‘medico sociale’.
Partireri dal ‘senso’ etico e sociale dell’architettura non dalle nostra idea ottimale di architettura.
Saluti,
Salvatore D’Agostino
Salvatore D'Agostino
gennaio 28
Sardarch,
non serve indignarsi ma capire il cambiamento profondo che la rete sta apportando alle ‘professioni’.
Groupon non è diverso dal catalogo ‘acritico e indistinto’ di archiportale e professione architetto.
L’architetto e affine è un ‘libero professionista’ non un ‘medico sociale’.
Partirei dal ‘senso’ etico e sociale dell’architettura non dalle nostra idea ottimale di architettura.
Saluti,
Salvatore D’Agostino
Francesco Cocco
gennaio 28
Ciao Salvatore,
sono d’accordo solo in parte con il tuo discorso. Credo che sia assolutamente fondamentale comprendere questo cambiamento, valutarne le criticità e mi trovi assolutametne concorde sulla visione di un architetto tecnico professionista e non “medico sociale”.
D’altra parte credo sia altrettanto necessario indignarsi di fronte a certi utilizzi della rete. Personalmente di questo annuncio Groupon mi preoccupa più il messaggio che si trasmette che l’offerta in se stessa. Mi riferisco al modo con cui si presenta l’offerta, alla svalutazione del proprio lavoro che questo formato implica (49,90 invece che 300), al formato commerciale in se stesso (il 49,90 euro), al fatto che si debba lavorare in perdita. Indigarsi é un modo per riflettere proprio su quanto fai riferimento anche tu: sul senso etico e sociale dell’architettura e dei professionisti che vi operano.
Un saluto
Francesco
Claudia
gennaio 28
posso capire il discorso, ma mi chiedo se lei sia altrettanto indignato quando compra il latte sottopagato ai pastori o vede pagare un dipendente al minimo sindacale: ormai tutte le classi lavorative sono costrette ad abbassare le tariffe al minimo della sopravvivenza, e non centra niente “svendere” il proprio sapere: magari quei “soldini in tasca” sono i pochi che possono riuscire ad ottenere, dato anche che i vostri “potenziali” clienti di soldini in tasca per le loro di professionalità ne hanno sempre meno…
Valentina Locci
gennaio 29
Claudia sono d’accordo con Francesco e anche con Salvatore, per questo mi permetto di intromettermi e risponderti.
Sono indignata anche di dover pagare il latte ad un prezzo che non permette ai pastori di poter condurre una vita dignitosa, perché purtroppo nel costo totale del bene ci sono incluse troppe tasse da non permettergli un guadagno considerevole, sono indignata anche di sentire di tutte le persone che guadagnano poco in rapporto al costo del tipo di vita che mediamente si conduce nelle nostre città.
Sono indignata quando, in generale, si specula sulle necessità: la classificazione energetica di un immobile è obbligatoria in alcuni casi e ognuno di noi può doverla ottenere e pagare, così come si trova a dover pagare altri servizi.
Il punto è che il professionista che “vende” con professionalità a €49.90 una certificazione energetica, con sopralluogo e visura catastale, in realtà non solo sta svalutando la sua professionalità agli occhi di tutti, ma non ci sta guadagnando nulla e sapete perché? Perché il servizio di pubblicità che questi siti offrono costa a chi pubblica l’annuncio circa il 50% e a meno che non si tratti di beni materiali, di consumo o merce o ancora fondi di magazzino immediatamente disponibili tra le scorte del venditore, magari acquistati in stock a poco prezzo, non c’è nessun guadagno per chi svende una prestazione professionale. Spesso per fare un sopralluogo si spendono anche più di €25.00 di carburante per l’automobile per raggiungere il cliente, allora che guadagno c’è? Qualcuno sostiene che in questo modo si possa fidelizzare la clientela: ma quando si tratta di scegliere a chi affidare un lavoro che presuppone professionalità e competenza, è sufficiente valutare solo il prezzo del preventivo? E poi come lavorerà a quella certificazione il professionista che ha investito gran parte dell’utile incassato per la prestazione, se non tutto, nelle spese? La verità è che visto che le certificazioni energetiche false o non veritiere non sono controllate da nessuno (perché questa è la verità) se non dall’Agenzia delle Entrate quando si richiede una detrazione fiscale, è facile compilarle sommariamente e approssimativamente, tanto non c’è nessuno a sanzionare il certificatore, il proprietario o il costruttore come la legge prevede, ed è altrettanto facile da parte di chi “compra” il certificato spendere il meno possibile per ottenerlo.
Fino a che qualcuno non “sbrunca”.
Saluti
Ecliserio
marzo 4
Ciao ragazzi.mi tpseenro, sono Natalia, per gli amici Nat.ho 29 anni e8 sono Architetto (o cosec dicono) da quattro anni, nei quali ho sempre lavorato, anche durante la preparazione della tesi.Ma oggi, grazie alla crisi economica mondiale, si fa una gran fatica anche a pagare l’affitto e per mantenermi faccio la free lance.E non posso negarvi che mi sono un po’ rotta di lavorare per poi dare tutto allo stato in sotto forma di tasse, e di rischiare la depressione….Quindi ho deciso di ripartire….di lasciare nuovamente l’Italia, cercando di crescere altrove.Vivo fuori casa da quando avevo 18anni, ho gie0 vissuto in spagna per lungo tempo…ed ora mi manca di vivere in un bel paese nordico (so che mi manchere0 il mio sole) e imparare l’inglese.Visto che qui non si muove foglia e non voglio vivere il 2011 come il 2010, invece di stare ferma sperando che qualcuno legga il mio CV, ho pensato di iniziare il nuovo anno a Londra ad imparare la lingua cercando di trovarmi un lavoretto che mi permetta di mantenermi, magari facendo la lava piatti o la cameriera…tanto sono abituata, mi mantenevo cosec agli studi So che non troverf2 l’America ma almeno farf2 qualcosa di nuovo…Sapere che gie0 altri prima di me sono partiti e sono riusciti nei loro sogni, mi da forza.Spero che possiate darmi qualche dritta su cosa fare prima di partire e dove cercare una volta lec.Con la possibilite0 di potervi conoscere dal vivo.P.S. Mi sa che abbiamo un’amica in comune (colei che, saputa la mia decisione mi ha detto di voi) Alessandra Alberghi. La conoscete vero?
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febbraio 1
[…] […]
Fab
febbraio 2
Sicuramente non li resta molto in tasca, tuttavia penso che sia una buona forma di pubblicità, anche se non mi fido molto di Groupon.
Dal mio punto di vista, personalmente mi converrebbe farmi fare la certificazione da lui, piuttosto che andare a farla personalmente (risparmierei in tutti i sensi).
HlaiM
febbraio 8
Scusate, ma secondo me non bisogna indignarsi solo del costo in se, ma anche di ciò che sicuramente ci sta dietro: qualche neoleureato, sfruttato (non pagato), che va a lavorare tutto il giorno ma dato che lo stanno formando deve essere già contento. a quel punto sono quadagnati bene.