“Se si smette di guardare il paesaggio come l’oggetto di un’attività umana subito si scopre (sarà una dimenticanza del cartografo, una negligenza del politico?) una quantità di spazi indecisi, privi di funzione sui quali è difficile posare un nome. Quest’insieme non appartiene né al territorio dell’ombra né a quello della luce. Si situa ai margini. Dove i boschi si sfrangiano, lungo le strade e i fiumi, nei recessi dimenticati dalle coltivazioni, là dove le macchine non passano.” Gilles Clement

Quando si parla progetto di paesaggio non sempre è facile fissare i confini d’ applicazione e  stabilirne le modalità di intervento . In un paese come l’Italia con il tasso di cementificazione più alto d’europa, infatti ogni anno vengono costruiti 10000 ettari di terreni l’anno, il progetto del e nel paesaggio diventa cruciale.

La stessa etimologia della parola paesaggio ci porta a significati più lontani dalla normale concezione che si ha di questo. Paesaggio deriva in realtà da paese: (in origine ‘cippo di confine fissato in terra’, da păngere ‘conficcare’). La convenzione europea del paesaggio da questa definizione “Paesaggio” designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni.

L’utilizzo del progetto, sia architettonico che fotografico, come strumento di conoscenza, ci fa analizzare
la 5° edizione del premio paesaggio promosso dalla regione sardegna, un premio senza bandiere politiche che nasce con la vecchia amministrazione regionale e confermato e rilanciato dall’attuale giunta.
Il premio come si legge nel sito della regione sardegna è: “Un concorso di idee per la promozione di interventi di qualità paesaggistica e sostenibilità ambientale. L’obiettivo del Premio del Paesaggio è contribuire alla sensibilizzazione dei cittadini, dei professionisti e degli amministratori locali verso le tematiche paesaggistiche e la qualità dei progetti.”
A partire dalla 4° edizione, Sardarch si è occupato di approfondire e documentare i vari progetti architettonici e fotografici vincitori, attraverso una colloquio diretto con gli autori.
La domanda posta ai progettisti e la seguente:

“In che modo il suo progetto interpreta  e descrive il paesaggio contemporaneo sardo e interviene per migliorarlo?”

Claudio Martis

Claudio Martis

Daniele Curedda - Fabrizio Pusceddu

Daniele Curedda – Fabrizio Pusceddu

Officinevida

Officinevida

Vincenzo Ligios

Vincenzo Ligios

Davide Virdis

Davide Virdis

MentelocaleMentelocale

Antonello Cugusi

Stefania Mattu

Giuseppe Peralta

Mauro Quidacciolu

Gruppo Associazione Paesaggi Complessi