Nel Piano comunale per le politiche culturali di Cagliari una bella notizia per quanti hanno a cuore i temi dell’architettura, del paesaggio e più in generale della città. Prendendo spunto dalla straordinaria esperienza del Festarch, voluto dall’ex governatore Renato Soru nella location d’eccezione dell’ex-Manifattura Tabacchi, a cui i cittadini cagliaritani avevano risposto con una attenta e curiosa partecipazione, l’assessore Puggioni ha individuato nel Ghetto degli ebrei a Castello un centro culturale per promuovere la ricerca, il dibattito, l’esposizione e la divulgazione dei temi riguardanti l’architettura contemporanea e il suo rapporto con lo spazio pubblico, il tessuto storico e il paesaggio.
Un’ottima notizia la volontà di creare uno spazio che si ispira agli Urban Center di Bologna, Genova, Torino, Milano e di altre città italiane, proprio in contemporanea alla fase di adeguamento del PUC al PPR, in modo da allargare il dibattito sul futuro della città rispetto alle solite cerchie di tecnici ed esperti, integrando le attività di ricerca e divulgazione portate avanti dalla facoltà di architettura.
Lo spazio del Ghetto degli ebrei non sarà gestito direttamente dal Comune ma verrà assegnato a un gestore privato tramite procedure a evidenza pubblica, nel rispetto delle linee guida sulla finanza di progetto (approvate dallo Stato con Decreto Legislativo dell’11 Settembre 2008, N. 152). Verrà pertanto sperimentata una procedura a doppia gara che prevede due fasi principali, il cui bando sarà pubblicato il prossimo lunedì 2 luglio.
1) nella prima fase viene promosso un concorso di idee per uno studio di fattibilità economica e gestionale dello spazio che si intende mettere a bando.
2) nella seconda si mette a bando lo studio di fattibilità vincitore come progetto preliminare di gestione di quello spazio. Il soggetto vincitore del concorso di idee non sarà necessariamente il vincitore del bando di gara, seppure otterrà una premialità.
Questa procedura in due fasi permette quindi di coinvolgere il territorio nella fase di progettazione e ideazione e non solo, quindi, in fase di gestione. Secondo gli indirizzi del Piano gli elementi che nei progetti di gestione dovranno essere valorizzati saranno i seguenti:
− la significatività culturale del progetto e delle azioni proposte, a partire dagli obiettivi strategici e le priorità perseguiti. Progetto culturale e azioni proposte dovranno consolidare, migliorare, sviluppare e diversificare il sistema di offerta culturale, anche attraverso
l’attivazione di scambi con artisti di provenienza nazionale e internazionale, in coerenza con i bisogni riconosciuti;
− la rilevanza territoriale del progetto e delle azioni proposte, a partire dal coinvolgimento, all’interno del partenariato, di soggetti locali radicati sul territorio e di organizzazioni culturali extraregionali di alto livello culturale e artistico, con la finalità di consolidare i ponti di collegamento e le esperienze di collaborazione tra l’isola e la dimensione nazionale e internazionale;
− la ricaduta (impatti) territoriale del progetto, a partire dagli auspicati impatti sociali ed economici (diretti, indiretti e indotti) provenienti sia dagli investimenti, sia dalle attività, sia dai servizi che verranno potenziati negli spazi;
− la pertinenza delle azioni proposte con la specializzazione tematica indicata dal bando: il carattere policentrico dell’offerta culturale cittadina diversificata, descritta nel progetto “Mondi Possibili – re-inventing the city”, mira a ottenere una specificità culturale marcata per ogni centro culturale comunale;
− la sostenibilità delle progetto nel suo complesso, garantendo quindi: la sua sostenibilità istituzionale, con documentazione a garanzia dell’effettività e continuità degli accordi di partenariato attivati coerentemente alla realizzazione e sviluppo del progetto di gestione; la sua sostenibilità organizzativa e professionale, con documentazione a garanzia sia della qualità della organizzazione aziendale dell’impresa, sia delle competenze tecnico-professionali dei singoli; la sua sostenibilità economico-finanziaria, con analisi e documentazione a supporto di un piano economico-finanziario congruo, certo e sostenibile (nel breve, medio e lungo periodo), anche supportato da un coerente sistema di partenariato tecnico e finanziario.
Ora è il momento dell’azione e della creazione di reti tra coloro che si occupano di questi temi per presentare un progetto credibile e soprattutto che sia in grado di dare a Cagliari e all’area vasta un luogo nei fatti aperto a tutte le realtà anche informali che questi anni stanno lavorando sulla città e coinvolgente per i cittadini curiosi e interessati al futuro della propria città.
Di seguito la scheda del Piano relativa al Laboratorio urbano e del paesaggio, con la descrizione del progetto che è un’ipotesi dell’Amministrazione e non costituisce una traccia esclusiva e non suscettibile di modifiche e integrazioni.
IL GHETTO Laboratorio Urbano e del Paesaggio
Obiettivo generale
Promuovere la ricerca, il dibattito, l’esposizione e la divulgazione dei temi riguardanti l’architettura contemporanea e il suo rapporto con lo spazio pubblico, il tessuto storico e il paesaggio, attraverso un dibattito multidisciplinare, aperto e dinamico, in grado di stimolare un dialogo costante tra amministrazioni, enti e popolazione locale sulle tematiche riguardanti l’architettura, il paesaggio urbano, lo spazio pubblico cittadino e la sua evoluzione al fine di favorire la valorizzazione e l’evoluzione del patrimonio architettonico, naturalistico e paesaggistico di Cagliari e dell’area vasta in maniera partecipata e condivisa.
Indirizzi per l’invio dei progetti
La struttura urbanistica della città di Cagliari è complessa e si stratifica sull’antica città – prima punica, poi romana, poi medievale- che costituisce il cuore storico al quale nel tempo si sono aggiunti nuovi quartieri e zone periferiche sia verso l’interno che verso la costa, rapportandosi in maniera più o meno armonica con le aree di interesse naturalistico, fortemente presenti all’interno e nell’intorno della città.
Se il patrimonio architettonico, storico, naturalistico e paesaggistico dotato di notevole pregio, è in grado di suscitare un continuo interesse e stimolare la conoscenza della città di Cagliari, gli interventi di nuova costruzione all’interno del tessuto urbano sono invece spesso oggetto di pubbliche discussioni e giudizi contrastanti: responsabili di più o meno importanti modifiche del paesaggio urbano, sono spesso il risultato di scelte complesse, frutto di differenti visioni dello spazio pubblico e della realtà contemporanea, che influiscono sulle modalità di fruizione della città, sul suo sviluppo futuro e sulla vita della società cagliaritana.
Le stesse dinamiche di riflessione e azione riguardano poi i sempre più frequenti casi di conversione e riuso di strutture dismesse, gli interventi per la rigenerazione urbana e l’utilizzo degli spazi vuoti.
Partendo dalla relazione esistente tra architettura, paesaggio e società, fattori naturali e culturali, aspetti materiali e immateriali, si comprende la complessità degli interrogativi a cui le scelte architettoniche e urbanistiche devono dare risposta, senza trascurare la quantità e diversità degli aspetti coinvolti in tali scelte, la necessità di stimolare un dibattito e la ricerca di approcci condivisi e partecipati e di un nuovo rapporto tra città e natura.
Si intende, dunque, dotare Cagliari di uno spazio dedicato a queste riflessioni, che non si rivolga solo agli studenti, ai ricercatori e ai professionisti, ma all’intera cittadinanza, in considerazione anche dell’interesse crescente verso queste tematiche, dimostrato sia dalla grande affluenza di pubblico avvenuta in occasione delle due edizioni della manifestazione internazionale Festarch, svoltasi presso la Ex Manifattura Tabacchi, nonché dalla nascita di giovani associazioni impegnate nella riflessione sullo spazio pubblico, sul paesaggio, sullo sviluppo sostenibile e sulle buone pratiche del ‘fare architettura’.
Per questo motivo, il Comune di Cagliari vuole dedicare un centro allo studio e all’approfondimento dei temi inerenti la città e il paesaggio contemporaneo dove venga adoperato un approccio multidisciplinare al tema che tenga conto dei risvolti ambientali, paesaggistici, sociali
e antropologici, e delle necessarie connessioni con le altre discipline artistiche, progettuali e culturali quali il design, l’arte, il cinema, la politica, la letteratura. Il centro dovrà essere in grado di coinvolgere diverse attività e figure professionali, aprirsi alla Città e offrire la possibilità di un’interazione continua con la popolazione e con le amministrazioni, al fine di condividere l’elaborazione delle idee per lo sviluppo del territorio.
Attraverso le attività che si potranno realizzare all’interno del centro, i temi e le discipline a essi legate potranno costituire un interessante punto di partenza (oltre che un punto di vista privilegiato) per riflettere sui cambiamenti in corso nella nostra città partendo dalla conoscenza del passato e da un attenta analisi del presente.
Il Ghetto è stato individuato come lo spazio adatto a contenere queste istanze, soprattutto in considerazione della vicinanza con la Facoltà di Architettura dell’Università di Cagliari e la collocazione nel cuore del centro storico.
Il Laboratorio potrà essere un centro di irradiazione di iniziative culturali inizialmente focalizzate sugli spazi aperti e sul tessuto abitato di Castello, nell’ambito della politica di rivitalizzazione e valorizzazione del quartiere che il Comune di Cagliari sta portando avanti e, in, seguito estese all’intero spazio pubblico cittadino e all’area vasta.
Il Ghetto diventerebbe così centro propulsore di nuove idee per far ri-vivere il tessuto urbano laddove degradato e far conoscere al grande pubblico i risvolti più attuali dell’architettura contemporanea a scala nazionale e internazionale, oltre che la sua evoluzione storica.
Al contempo potrà configurarsi come il luogo all’interno del quale l’Amministrazione potrà incontrare la popolazione per confrontarsi e dialogare insieme sulle politiche di trasformazione urbana e territoriale del tessuto cittadino, in un’ottica di trasparenza, divulgazione e partecipazione che favoriscano il coinvolgimento attivo della cittadinanza nelle scelte strategiche di trasformazione della città.
Tipologie di attività commerciali previste:
• caffetteria – ristorante con prodotti biologici e filiera corta;
• bookshop;
• spazio espositivo e attività commerciali dedicate al green design e all’arredo urbano sostenibile.
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