Erano tanti gli studenti che all’apertura dell’anno accademico avrebbero voluto prender parte ad un corso opzionale che già dal nome ha ispirato novità per la facoltà cagliaritana. Corso di Architettura Creativa. E non è fuori luogo parlare di creatività, perché durante il corso è stata costantemente stimolata anche attraverso libri e film, da Borderline al Pasolini meno conosciuto. La curiosità verso l’ignoto può essere il punto di partenza per fare nuove scoperte e lasciare l’accumulo delle proprie sicurezze, quel che per Alice è stata la tana del coniglio, iniziando a ricalibrare i propri punti di vista sulla realtà.
Sono stati scelti 20 stidenti del secondo e terzo anno per frequentare il corso tenuto dal professore venuto dall’AA, speranzosi di conoscere frammenti di quell’architettura che nell’immaginario collettivo è legata alla scuola londinese. Il passaggio dalla scelta di un’immagine, a un modello concettuale per arrivare a un progetto di uno spazio per leggere non sempre è stato semplice e lineare. Un processo di formazione del progetto che passa dall’assorbimento di input che vengono centrifugati in un tubo catodico per ottenere immagini e suggestioni. E in non pochi casi (che si possono scoprire curiosando in quest’articolo) l’idea iniziale ha preso una piega interessante. Qualcuno ha giocato partendo dalla percezione dello spazio, giocando su illusioni ottiche e anamorfismo. Qualcun altro è andato avanti copiando intelligentemente idee altrui, o costruendo modelli e progetti plurilivelli, doublefase.
Fino ad arrivare al tappeto rosso della prima presentazione in cui son stati scelti solo cinque progetti da portare avanti. Da cinque a uno sarà la prossima fase. Dall’intuizione individuale alla cooperazione di un piccolo gruppo e poi di un’intera squadra per raggiungere un unico obbiettivo. Un semestre affrontato tra competizione e collaborazione.
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UNICA Bookshop – Architettura creativa a Cagliari | Matteo Lecis Cocco-Ortu
marzo 25
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