Abbiamo deciso di intervistare i partecipanti (vincitori e menzionati) su alcuni aspetti che ci son parsi importanti del progetto, chiedendo loro di rispondere a 3 domande:

  • In poche parole quali sono le caratteristiche salienti del vostro progetto?

[SPA] Il tentativo di cogliere l’occasione fornita dal ripensamento di un luogo dalle funzioni complesse, come una fiera espositiva, per connettere il fronte portuale, in una delle parti più ricche di potenziale, con l’entroterra urbano. Era fondamentale, in questa direzione, non pensare a una estensione verso l’interno del già vasto specchio acqueo destinato all’ormeggio, quanto ad un canale che estendesse in senso marinaro le funzioni espositive, cultirali e sportive della fiera.

Studio Professionisti Associati s.r.l.

Studio Professionisti Associati s.r.l.

[FB] Siamo partiti da una suggestione poetica: la rappresentazione dell’edificio/Fiera come immagine simbolica della Sardegna, con l’ingresso principale che si specchia nell’acqua e con l’accesso che avviene attraverso un “ponte”, metafora della funzione che svolge la Fiera nei confronti della comunità sarda, quella di collegamento con le reti internazionali del commercio, della cultura, della società.

Franco Bernardini

Franco Bernardini

[ZP] La proposta si basa sul ripensamento della Fiera come ‘Quartiere’, ovvero una parte della città in mutuo scambio con le altre aree urbane. Da un punto di vista spaziale il ripensamento del programma e del recinto si materializzano in una scomposizione del quartiere fieristico in isolati ciascuno dei quali ospita una funzione prevalente che è però sempre messa in relazione con una porzione pubblicamente accessibile a prescindere dalla manifestazione in atto. La definizione degli isolati è permessa da un diagramma base costituito da un corridoio e da dei percorsi trasversali che nascono dal prolungamento della maglia urbana a nord della fiera

Zuddas Puddu

Zuddas Puddu

[IX]

a)L’obiettivo del progetto è di offrire alla fiera un ruolo positivo di intermediazione con l’urbanità ed il territorio. L’idea che associamo ad essa è legata all’uso multifunzionale degli spazi, spazi flessibili e capaci di diventare contenitore non solo per gli eventi tradizionali già associati ad essa ma anche per eventi che si svolgano durante tutto l’arco dell’ anno. La fiera, in questo modo, potrebbe, oltre a restituire nuovi spazi per la città, diventare un forte catalizzatore turistico.

b) Per rendere Cagliari una citta’ sostenibile ed all’altezza delle proprie ambizioni di Capitale del Mediterraneo, prima ancora che pensare a nuovi progetti, e’ necessario utilizzare in modo intelligente cio’ che gia’ esiste. L’obiettivo del progetto è di offrire alla fiera un ruolo positivo di intermediazione con l’urbanità e il territorio, attualmente essa appare come un organismo totalmente isolato rispetto al contesto, alla città e all’acqua; accentuata dalla forte presenza delle infrastrutture che ne delimitano il perimetro. Nel progetto questi obiettivi si traducono in una ridefinizione un tratto dell’Asse Mediano come boulevard, che pur mantenendo lo scorrimento veloce si arricchisce di nuove esperienze per chi lo percorre: la Fiera si apre infatti ad una fruizione completamente nuova, esponendo attraverso lunghe vetrate le proprie attivita’ a chi passa in velocita’. Al contempo le nuove strutture fieristiche agiscono da protezione (soprattutto acustica) per le aree circostanti, mediando fra zone costruite e le aree piu’ prossime al mare.


Attuoni, Ariu, XCOOP

Ilaria Attuoni, Roberto Ariu, Andrea Bertassi, Philippe Braun, Rossana Galanti, Cristina Murphy, Maria Laura Orru', Luca Vallebona, Davide Cossu.

  • qual è l’aspetto del progetto che vi ha creato maggiori difficoltà? perchè?

[SPA] In primo luogo, governare un’area di dimensioni tanto vaste senza che andasse perduto il potenziale rappresentato dal grande spazio aperto. In secondo luogo offrire un’ immagine fortemente caratterizzata del complesso dall’importantissimo punto di vista di chi giunge a Cagliari dal mare o dal corridoio di avvicinamento dell’aeroporto.

Studio Professionisti Associati s.r.l.

Studio Professionisti Associati s.r.l.

[FB] Direi che nessun aspetto del concorso ci ha posto particolari difficoltà. Il bando è stato compilato in modo chiaro ed esaustivo, gli obbiettivi del concorso erano espliciti.L’avere una serie di “paletti” all’inizio della progettazione è di grande aiuto, perchè in qualche modo rappresentano una prima fase del progetto da cui attingere idee e consente di partire da alcuni punti fermi.Noi siamo orgogliosi di essere stati selezionati al terzo posto, perchè riteniamo che il nostro progetto risponda in modo esaustivo a tutte le richieste contenute nel bando di concorso, senza “esondare” dai limiti imposti da quest’ultimo.

[ZP] Un aspetto non convincente dell’impostazione del bando riguardava l’insistenza su alcuni elementi di ‘dettaglio’ che abbiamo ritenuto di secondaria importanza rispetto al tema generale di concorso. Come accennato, per noi il fine ultimo era quello di riflettere sulla Fiera come elemento urbano. Ciò non significa non considerarne gli aspetti più strettamente architettonici ma, piuttosto, si basa su una particolare accezione di ‘progetto urbano’ quale frutto di un continuo salto di scala basato sui concetti e gli strumenti dell’architettura. Il nostro interesse a definire un ‘diagramma’ per la Fiera ha inevitabilmente portato a non sviluppare gli aspetti materici e più di dettaglio. Tuttavia, pensiamo che ciò possa avvenire in una fase successiva della progettazione.

[IX]

a)L’aspetto del progetto che ci ha creato maggiori difficoltà crediamo che non sia legato esclusivamente al processo progettuale che abbiamo seguito, quanto agli eventi che seguiranno la conclusione del concorso. Ci auspichiamo che gli enti possano raggiungere presto un accordo in modo tale da formare un gruppo di lavoro che possa adoperarsi per sviluppare e concretizzare le idee avanzate nei progetti presentati al concorso.

b) Quando si affronta un progetto in Italia la cosa piu’ difficile e’ la consapevolezza che ogni gesto progettuale, per valido che sia, ha una probabilita’ minima di essere tradotto in realta’. Purtroppo. Specialmente quando si tratta di progetti di un certo interesse pubblico, il processo si complica incredibilmente e interviene una serie di variabili “parassita” che in modi diversi influenzano il corso naturale delle cose. Prevedere queste variabili, manipolarle e cercare di usarle per trasformare in meglio un pezzo di citta’ e’ un esercizio difficile ma molto divertente: il progettista si misura dunque con competenze che vanno ben oltre il mero design. Questo fa dell’Italia l’unico posto al mondo in cui sia preferibile ricevere una menzione speciale piuttosto che vincere un concorso. A livello puramente progettuale, la sfida piu’ grande era ovviamente la trasformazione della fiera, con le sue necessita’ cosi specifiche, in uno strumento “urbano” attraverso cui riattivare il potenziale di una parte di Cagliari e contribuire ad una ridefinizione identitaria di tutta la citta’. Cagliari ha virtualmente a disposizione un capitale ambientale e paesaggistico enorme di cui il piu’ delle volte sembra inconsapevole: riconfigurare lo spazio tenendone conto e’ assolutamente necessario per evitare di lasciare soltanto a pochissimi l’esperienza di nuovi punti di vista. Raramente ci e’ capitato, lavorando in altre parti del mondo, di confrontarci con una tale abbondanza di stimoli da rendere difficile l’assegnazione delle priorita’.

  • quale è la cosa più importante quando si affronta un concorso di idee del genere?

[SPA] Riuscire a costruire un programma complesso e adeguato al tema proposto, che consenta gli ulteriori approfondimenti e alternative che si rendessero necessari in una eventuale fase progettuale successiva, tanto sul piano funzionale che su quello formale.

Studio Professionisti Associati s.r.l.

Studio Professionisti Associati s.r.l.

[FB] È difficile rispondere a questa domanda perchè nelle esperienze precedenti non sempre siamo riusciti a centrare gli obbiettivi che ci eravamo prefissati. Direi che la composizione multidisciplinare del gruppo di progettazione è fondamentale in quanto le problematiche da affrontare spaziano dalla grande alla piccola scala, dagli aspetti costruttivi a quelli economici, dalla sostenibilità ambientale alla qualità architettonica, senza trascurare l’importanza della comunicazione visiva affidata ai rendering e alla composizione grafica delle tavole di concorso.

Franco Bernardini

Franco Bernardini

[ZP] Un concorso di idee dovrebbe essere innanzitutto un modo di fare ricerca attraverso il progetto. Ciò comporta due aspetti in particolare. Il primo consiste nel mettere in discussione quanto proposto dal bando di concorso, non con semplice finalità polemica ma con la convinzione che spingersi oltre gli inevitabili limiti delle richieste del bando sia fondamentale per creare dibattito. In secondo luogo, un concorso di idee è l’opportunità di sperimentare con il medium di rappresentazione. Per scelta abbiamo evitato il ricorso ai rendering realistici – pur consapevoli della loro importanza strategica per aver speranze di vittoria – ritenendo opportuno, e più stimolante, presentare le nostre idee attraverso diverse rappresentazioni grafiche.

Zuddas Puddu

Zuddas Puddu

[IX]

a) Siamo dell’idea che un buon progetto nasca sempre da un forte dibattito. Quando il team è numeroso i temi da dibattere diventano sempre più interessanti e portare avanti un’idea piuttosto che un’altra è indubbiamente il frutto di molte discussioni.Investigare le tematiche legate al territorio, avere una visione più ampia e complessa di esso è, indubbiamente, lo strumento più adeguato per comprendere meglio l’area su cui si interviene. Molto spesso i nostri progetti sono ambiziosi, parte del team ha già lavorato su progetti del waterfront cagliaritano cito ad esempio un’ altra menzione al premio del paesaggio per la riqualificazione di uno spazio aperto a Bonaria, il progetto per il padiglione Nervi ipotizzato come nodo d’interscambio per una mobilità alternativa su acqua sfruttando i canali navigabili, tesi avanzata nel 2001, infine il progetto per la ristrutturazione della darsena di Cagliari. I concorsi d’idee sono sempre uno strumento importante di dialogo ma diventano ancora più efficaci nel momento in cui sono capaci di concretizzare l’idea.

b) Un concorso di idee -lo dice la parola stessa- nasce perche’ si sta cercando una visione, un’invenzione che sappia dare risposta ad una serie di problemi. Avere l’idea migliore, in questo caso, significa innanzitutto porsi le giuste domande prima ancora che cercare delle risposte. Definire l’ambito in cui si opera, stabilire le ambizioni per ogni disciplina coinvolta sono necessariamente le prime inevitabili mosse. Una volta fissate queste poche cose, tutto il resto consegue in modo piu’ o meno lineare, esplorando quante piu’ soluzioni alle questioni preventivamente stabilite, per giungere, attraverso un processo di sottrazione, alla formulazione della proposta progettuale. Partendo dal principio che un’idea, per essere utile, deve potere essere realizzata e migliorare cosi le condizioni di chi la vivra’, la sua fattibilita’ diventa una componente irrinunciabile. Nel contesto italiano c’e’ una lunga tradizione di promesse tradite, in cui dopo le buone intenzioni e le promesse elettorali i progetti finiscono in un cassetto. La forza di un’idea puo’ sopravvivere alla mediocrita’ di una classe dirigente immobile, affidando alle nuove generazioni la speranza di un cambiamento.

Attuoni, Ariu, XCOOP

Ilaria Attuoni, Roberto Ariu, Andrea Bertassi, Philippe Braun, Rossana Galanti, Cristina Murphy, Maria Laura Orru', Luca Vallebona, Davide Cossu.

[SPA] = STUDIO PROFESSIONISTI ASSOCIATI S.r.l. – Cagliari

[MA] = MIJIC ARCHITECTS – Rimini

[FB] = FRANCO BERNARDINI , ALESSANDRO FAUSTI, LUCA LAZZAROTTO, SUSANNA PIERINI -Roma

[SL] = STUDIO DI ARCHITETTURA LAI SEQUI – Cagliari

[IX] =   a) ILARIA ATTUONI, ROBERTO ARIU, LUCA VALLEBONA, b) CRISTINA MURPHY(XCOOP) , MARIA LAURA ORRU’ (XCOOP), ANDREA BERTASSI (XCOOP),Cagliari

[ZP] = FRANCESCO ZUDDAS, SABRINA PUDDU, NICOLA SALIS, BRUNO FRANCO FERREIRA – Cagliari

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