L’analisi video è importante per l’architettura. Oltre che per comunicare e spiegare un progetto, è un valido strumento di approccio allo studio del territorio e delle sue trasformazioni, che può aiutare a comprendere lo spazio e la città, complementare ai piani e alle analisi socio economiche. E può essere un modo per dare piste interpretative della realtà, immaginando e preannunciando possibilità per un progetto futuro.

Si è tenuta in via Corte d’Appello la presentazione dei lavori conclusivi della seconda edizione del Workshop internazionale “CITYmovie. Analisi dello spazio urbano con la macchina da presa”, organizzato dalla Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Cagliari, insieme all’ENSAT (Ecole Nationale Supérieure d’Architecture de Toulouse). L’oggetto di studio del workshop è stato lo spazio aeroportuale ed il suo legame con l’acqua e con lo spazio periferico e centrale della città.

Questo post vuole essere una breve rassegna critica sui lavori prodotti, premettendo che è ammirabile il grosso sforzo fatto da tutti gli studenti per produrre cortometraggi di questo livello nello strettissimo tempo di un workshop, e che il giudizio complessivo sul progetto di ricerca CITYmovie è fortemente positivo.

I partecipanti al workshop hanno presentato i propri cortometraggi che hanno affrontato 3 tematiche distinte:
il collegamento tra la città di Cagliari e l’aeroporto;
la ricerca sui limiti, materiali e immateriali, dell’aeroporto e del suo territorio;
la relazione tra l’aeroporto e la città di Elmas.

IM_PERMEABILITÀ. SS 130 di Sara Fois ed Emanuele Fois
Il corto, caratterizzato da una attenta tecnica di ripresa in movimento, analizza il percorso che collega il centro di Cagliari con l’aeroporto passando accanto allo stagno di Santa Gilla. Vuole mostrare la differenza tra la permeabilità delle strade urbane ed extraurbane, volendo evidenziare la netta separazione tra città e laguna data dalla strada a scorrimento veloce. Interessante il tema scelto, si sarebbe potuto inquadrarlo più esplicitamente nel video e caricare maggiormente le diverse velocità per rendere più chiaro il messaggio che si vuole esprimere.

SCORCIATOIA di Enza Piras e Daniele Secci
È un video progetto che attraverso una situazione paradossale (la protagonista si trova a dover raggiungere l’aeroporto attraversando a piedi i campi coltivati) vuol mettere in luce una problematica specifica legata all’accessibilità pubblica dell’aeroporto da parte dei cittadini di Elmas, che potrà essere affrontata successivamente da un progetto specifico. Forte carattere di intenzionalità metaprogettuale accompagnato da alcune inquadrature e scene molto ben composte.

TRASLAZIONI di Nicola Conteduca e Paulina Herrera Letelier

Aria e acqua, due elementi di approccio alla città di Cagliari, due maniere di arrivare in Sardegna, due modi di incontro e di conoscenza che hanno un tempo diverso e svelano ai sensi dettagli diversi. Molto ben costruito e suggestivo, con atmosfere di vivida attesa e interesse e musiche azzeccate. Eccellente il passaggio tra nave e aereo, e molto buona composizione dei quadri finali girati all’aeroporto con gli schermi che raccontano la Sardegna e la chiusura del cortometraggio.

_VITESSE_ di Silvia Exana e Martina Zago
Nella tematica dei collegamenti città-aeroporto questo video approfondisce il tema delle differenze di tempi/distanze/velocità, con un climax che porta dalla velocità pedonale fino a quella dell’aereo. Buona composizione delle scene, anche se non è tanto chiaro il messaggio che si vuole lasciare con questo corto e la posizione che le autrici assumono nel dibattito contemporaneo sulla crescente velocità della società contemporanea.

LIMITE di Francesca Oggianu e Anna Laura Fara
Questo cortometraggio affronta la tematica del confine della laguna, raccontando diverse realtà al margine di Santa Gilla: i pescatori, le discariche abusive, gli spazi di nessuno. Più che dare una parere univoco sull’area lagunare e aeroportuale l’intenzione di questo video è quella di stimolare la riflessione su una domanda: “È questo margine solo un limite fisico?”

STORIE DALLO STAGNO di Claudia Faraone, Loredana Lanteri e Javier Martì Sabater
Prendendo spunto dal saggio sul significato del confine di Piero Zanini e utilizzando diverse finestre contemporaneamente scelgono di descrivere i limiti materiali e immateriali dell’aeroporto attraverso le parole di un pescatore. Peccato non ci fossero i sottotitoli per capire al meglio le parole, ma un sapiente montaggio riesce a tenere viva l’attenzione e l’interesse.

NON LIEUX di Donatella Farina e Morena Congia
Una lettura critica della vasta area tra la zona e industriale e l’aeroporto, attraverso l’evoluzione e la trasformazione che nel tempo hanno avuto questi luoghi o, forse, luoghi perduti (non luoghi). Anche in questo caso grande peso hanno le interviste che per motivi di audio non riescono ad essere efficaci come dovrebbero (anche se si perde di “poesia” è importante inserire i sottotitoli se l’audio non è ottimale). Molto interessante è però la scelta di ascoltare la dimensione delle persone che ci vivono che testimoniano come questo luogo abbia le caratteristiche di un non-luogo, senza memoria né senso di appartenenza.

3 KM di Marina Fanari e Barbara Pani
Il rapporto tra l’aeroporto e la città di Elmas con le loro relazioni fisiche, economiche e sociali è alla base di questo cortometraggio, che sceglie di farsi portavoce delle istanze degli abitanti. Il video vuole mettere in evidenza le problematiche vissute in prima persona dai cittadini derivate dalla presenza dell’aeroporto a pochi km dalla città: le questioni riguardante l’apporto economico praticamente nullo dell’aeroporto all’economia cittadina, i disagi dovuti al passaggio costante degli aerei, fino alla mancanza addirittura del collegamento pubblico con la stazione aeroportuale. Molto efficace sia dal punto di vista dei contenuti che della forma, fin dalla scena iniziale con il bivio in primo piano. Una pecca la mancanza dei sottotitoli nelle interviste.

UN PO DI RUMORE… di Giorgio Damasco e Agnese Mannai
Fin dalla scelta del tema questo corto dichiara la sua vocazione di carattere sociale, analizzando l’assurdità di una lottizzazione costruita al lato dell’aeroporto. Molto belle le inquadrature con i decolli e gli atterraggi degli aerei composti dalla giustapposizione di tre riprese in stile di fotomontaggio, interessanti le interviste veraci degli abitanti della lottizzazione e sapiente l’utilizzo della banda sonora. Un cortometraggio con un obiettivo chiaro, che tratta di una problematica specifica già evidente dai primi fotogrammi e che la sviluppa in modo appropriato ed efficace.

Sulla presentazione di oggi solo un appunto sulla metodologia utilizzata:  forse sarebbe stato interessante vedere prima i cortometraggi e solo successivamente sentire la spiegazione degli autori, per stimolare maggiormente l’attenzione degli spettatori e dare un risalto maggiore ai video. Ma, nonostante questo, sono vari gli spunti di riflessione e i temi di ricerca offerti da questa seconda edizione di CITYmovie.
È solo un peccato che la presentazione dei lavori finali non sia stata adeguatamente pubblicizzata, perchè sarebbe stato un’occasione interessante di confronto non solo per gli studenti della facoltà ma anche per ex studenti, altri professionisti e curiosi della società cagliaritana.

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